Dal 1 luglio è disponibile il Green pass europeo, il primo passaporto vaccinale che permette ai cittadini dell’Unione Europea di tornare a viaggiare in sicurezza.
Il certificato consente al cittadino:
– che sia stato vaccinato contro la patologia da COVID-19;
– che sia guarito dalla patologia;
– che abbia ottenuto risultato negativo al test anti-COVID,
di essere esonerato dalle restrizioni alla libera circolazione, quali quarantena e test diagnostici.
Il passaporto vaccinale è garantito a chiunque sia stato somministrato un vaccino anti COVID-19. Tuttavia, i singoli Stati Membri possono decidere se accettare certificati di vaccini non approvati dall’EMA. È importante ricordare, che l’Ungheria ha stipulato accordi bilaterali con Paesi UE e non-UE che assicurano il mutuo riconoscimento dei certificati vaccinali (Albania, Bahrein, Cipro, Macedonia del Nord, Georgia, Croazia, Marocco, Moldova, Mongolia, Montenegro, Repubblica Ceca, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Turchia, Ucraina).
Anche le persone non ancora sottoposte a vaccinazione possono richiedere il Green pass, ma solo a seguito di risultato negativo al test. La Commissione Europea stanzierà 100 milioni di euro per l’acquisto di kit COVID testing a cui i cittadini europei non ancora immunizzati potranno accedere.
Il Green pass è rilasciato gratuitamente, nella lingua nazionale e in inglese, dalle Autorità nazionali competenti ed può essere scaricato in formato digitale. Sia il formato digitale che quello cartaceo sono dotati di codice QR valido in tutti i Paesi UE.
Tutti i dati personali sono protetti dalla Direttiva 2016/679 sulla Protezione dei dati personali.
Per ulteriori informazioni consultare l’apposito sito della Commissione Europea.