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Raccomandazione UE sulle restrizioni alla mobilità europea

Lo scorso 1 febbraio, in risposta all’incremento dei contagi da Coronavirus e dell’insorgere di nuove varianti epidemiche, il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato una Raccomandazione per l’adozione di un approccio coordinato alle restrizioni della libera circolazione degli individui all’interno dell’Unione dovute al COVID-19. Si ricorda che nell’ordinamento UE, le Raccomandazioni non sono direttamente vincolanti per gli Stati membri, ma costituiscono un invito a conformare ad esse le normative nazionali.

Di seguito le novità introdotte:

● istituito un nuovo colore (rosso scuro) in riferimento alla situazione epidemiologica sul territorio in un determinato Paese, in aggiunta ai preesistenti verde, arancione, rosso e grigio. Tale colore verrà assegnato a quelle aree in cui il virus circola molto velocemente e in cui si stanno diffondendo le varianti più contagiose. Rientreranno automaticamente nella stessa le aree in cui il numero di casi registrati supera i 500 per ogni 100.000 abitanti nell’arco degli ultimi 14 giorni.

● Gli stati membri sono invitati a scoraggiare ogni viaggio non essenziale verso le aree di colore rosso e rosso scuro. Per i casi di essenziale necessità, si raccomanda di rendere obbligatorio un test Covid-19 prima dell’arrivo e, dopo l’arrivo, sottoporsi a quarantena o auto-isolamento.

● Possibilità, per gli Stati membri, di richiedere ai viaggiatori provenienti da aree arancioni, rosse e grigie di sottoporsi ad un test prima della partenza. Viene fatta salva l’eccezione per coloro i quali lavorano nel settore dei trasporti ai quali, in genere, non dovrebbe essere richiesto di sottoporsi a test. Nel caso in cui, però, lo Stato di arrivo voglia comunque richiederlo, dovrebbe essere considerato come sufficiente un test antigenico rapido.

● Persone che vivono in zone di confine e frequentemente viaggiano da un Paese all’altro per lavoro, studio o motivi familiari non dovrebbero essere sottoposti a test, né a quarantena o auto-isolamento. Nel caso in cui si volesse introdurre l’obbligo per gli stessi di sottoporsi ad un test, ciò dovrebbe essere fatto in maniera proporzionata alla frequenza degli spostamenti.

Le misure elencate sopra seguono le indicazioni dello European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC). Agendo secondo linee guida comuni, gli Stati membri intendono evitare la reintroduzione di controlli ai confini e garantire il libero movimento di beni e servizi.

Si ricorda nuovamente che le decisioni riguardo le restrizioni restano di competenza dei singoli Stati membri.